Islanda 22-28/03/2017

Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre "Andiamo", e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole. Charles Baudelaire

Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo diceva Lao Tzu,
in quest’epoca moderna dovremmo dire che comincia con uno scambio di messaggi in chat…
sicuramente meno romantica come immagine, ma alla fine lo scopo è stato raggiunto…
partire per vivere un sogno!
Basta poco infatti per convincere Serena  a venire con me in Islanda a “caccia” di Aurore Boreali,
qualche centinaia di messaggi e un paio di sere ad aggiustare l’itinerario che avevo preparato
e il giorno della partenza arriva in un attimo.
La sera prima ci troviamo per preparare la valigia in comune….
Metti questo e quello, aggiungi quell’altro, i cavalletti ...
soddisfatte la chiudiamo e la pesiamo…. 25kg …
eh no… così non va bene ne abbiamo solo 15 a disposizione !!!

e allora togli una cosa, mettine un’altra nella tasca della giacca,
una in più nello zaino…. Una lasciala a casa e, alla fine, riusciamo ad essere più o meno nel peso corretto.

La notte passa veloce, alle 3.45 ci troviamo in autostrada direzione Bergamo,
alle 6.30  siamo in volo verso Copenaghen, tre ore di scalo e si riparte verso Reykjavic .
Recuperiamo il bagaglio e attendiamo che ci venga a recuperare il noleggio auto.
Firmate tutte le carte necessarie e ascoltato tutte le spiegazioni del caso
finalmente siamo libere di girare per la terra islandese…
partiamo dal noleggio auto e dopo duecento metri siamo già ferme a fotografare….
Se iniziamo così chissà come finiremo !!
Ma la prima cosa bella che troviamo è una “scultura” in ferro che rappresenta quattro personaggi super sorridenti illuminati da uno splendido sole…
in Islanda si è felici, lo sanno anche i pezzi di ferro, impossibile non fotografarli .
Ripartiamo …. Due o tre km altra sosta…
siamo circondati da un immenso spazio di sassi ricoperti da muschi e licheni contornato da montagne innevate…
come si fa a non fermarsi ?!?!

Prima di partire abbiamo deciso un itinerario ben preciso lasciandoci però la possibilità di esplorare e di fermarci ogni volta che una delle due vedrà qualcosa che le piace...
e qui ci piace tutto !!!
Alla fine ripartiamo seriamente e …. Sosta al primo supermercato per comprare qualcosa da mangiare dopo 500 mt…
La nostra meta di oggi è Akranes dove c’è un bellissimo faro,
la speranza è di poterlo usare come sfondo per fotografare l’aurora..
speranza vana visto che, alla sera, il cielo sarà completamente coperto.
In compenso il nostro alloggio è veramente bello e caratteristico,
dormiamo infatti in una casa privata ottimamente ristrutturata con a disposizione ben due bagni e cucina,
la camera è confortevole e i letti comodi…
l’unica pecca è la scala di accesso alla camera stretta, ripida e con i gradini piccoli…

La mattina ci svegliamo con la pioggia, colazione e si parte. La meta di oggi è la cittadina di Grundarfjour, la raggiungeremo attraversando la penisola di Snaefellsjoekull.
La giornata prosegue piovosa impedendoci di fotografare parecchi posti,
ma quando raggiungiamo la zona di Hellnar ci fermiamo ad ammirare la scogliera,
il Mare del Nord è abbastanza arrabbiato, il vento è fortissimo e fastidioso,
ma fortunatamente per un paio d’ore smette di piovere
e ci permette di fare qualche passo in direzione di Arnastapi.

Ripartiamo, è tardi e ricomincia a piovere,
a malincuore decidiamo di non fare tutto il periplo della penisola ma di accorciare la strada seguendo la 54.
Sul passo a tratti nevica e il vento è sempre più forte
ma non possiamo non fermarci..
incontriamo infatti una coreografica casetta rossa immersa nel bianco della neve.
Quando scendiamo dall’altra parte riusciamo anche a scorgere il sole e un tenue arcobaleno..
da qui a Groundarfjourd non manca molto ma il meteo cambierà ancora un po’ di volte.
Arriviamo in hotel e prendiamo possesso della nostra camera,
confortevole anch’essa con bagni e cucina in comune..
scarichiamo tutto e usciamo per andare ad ammirare le cascate di Kirkjufellsfoss.e il monte di Kirkjufell .
perdiamo un bel po’ di tempo a fotografarle da mille angolature sempre tra una nevicata e un raggio di sole.
Rientriamo, doccia e cena..
nel frattempo fuori imperversa una mezza bufera di neve,
ma appena smette il vento pulisce la strada,
tentiamo nuovamente di ammirare l’aurora boreale
ma dovremo accontentarci di fotografare nascoste dietro alla macchina
i rari sprazzi di sereno che il vento con le sue simpatiche raffiche a più di 100 all’ora apre nel cielo… un cielo completamente ricoperto di stelle !
La mattina, dopo una buona colazione e quattro passi per Grundarfjour, ripartiamo.
Il programma di viaggio prevedeva di andare dirette a Geyser e girare quella zona,
ma una rapida occhiata agli aggiornamenti meteo ci fa cambiare idea.
Raggiungiamo Geyser facendo una strada un po’ più lunga,
un po’ più sterrata, un po’ più innevata che, circunnavingando un bellissimo fiordo,
ci porta in una zona più interna dove troviamo il lago di Oddastadavatn
Ghiaccio e acqua ricca di ferro e fanghi rossi ci portano via quasi un’ora di fotografie.

Ripartiamo e pian piano, schivando varie buche, raggiungiamo la N1,
tra un po’ di pioggia e una folata di vento che sposta la macchina
arriviamo a un grazioso locale dove mangiare qualcosa ci concediamo anche un buonissimo dolce.

Arriviamo alla guesthouse dove una simpatica islandese ci da la nostra camera,
anche qui l’ambiente è molto accogliente, la cucina ben rifornita e tutto è ben pulito.
Unico neo la nostra camera è veramente fredda.
Dopo cena, con il vento che continua imperterrito a soffiare e la pioggia che continua a cadere
ci raggiunge la padrona di casa per dirci che la porta della nostra camera, quando è chiusa,
continua a sbattere perché la finestra che non è ben  isolata fa corrente d’aria con l’altra porta.
Visto che ci sono solo tre camere occupate pensiamo che, gentilmente, voglia farci cambiare camera e invece no.
ci fa incastrare un coltello sotto alla porta per non farla sbattere….
Grazie, ma così in camera rimane la bora che passa e il gelo..
Decidiamo di fare per una volta di testa nostra e cambiamo camera,
tanto sono tutte vuote e grandi uguali… la notte almeno dormiamo al caldo e senza spifferi !!!

La mattina facciamo un velocissimo salto a Geyser giusto per vedere com’è  la zona,
abbiamo infatti deciso di tornare qui l’ultimo giorno sperando nel tempo decente.
Ripartiamo e “quasi senza soste” arriviamo finalmente alla cascata di Seljalandsfoss,
ci accoglie un parcheggio colmo di auto e bus,
fortunatamente proseguendo per poche centinaia di metri c’è  un altro spazio per posteggiare.
Visitiamo così per prima la cascata di Gljúfurárfossuno spettacolare salto di 40 metri
parzialmente nascosto da dalle rocce.
Per vedere la cascata da vicino occorre entrare camminando nell'acqua.
In altri periodi dell'anno la portata è minore, oggi invece complici le numerose piogge e il disgelo
la cascata è veramente imponente e assordante.
io e Serena ci innamoriamo di questo gioiello e tra una foto e l'altra restiamo qui un sacco di tempo.
Un veloce cambio scarpe visto che le mie sono fradice e andiamo a Seljalandsfoss che dista poche centinaia di metri.
ovviamente non possiamo non risalire il sentiero che ci porta alle spalle della cascata,
il cielo è sempre minaccioso ma almeno non piove..
.tanto c'è già la cascata mossa dal vento a bagnarci.
Fotografare qui è una vera impresa,
ma tra una folata di vento e l'altra riusciamo anche ad avere un paio di foto senza gocce d'acqua.


Lasciamo questo angolo bellissimo per trasferirci a Skogafoss,
per prima cosa risaliamo la lunga scalinata alla destra della cascata e
proseguiamo un pò lungo un sentiero che ci porta alla parte più alta del fiume,
purtroppo avere pochi giorni a disposizione vuol dire non potersi addentrare un pò di più nell'interno.
ci accontentiamo di fotografare queste cascate e ritorniamo indietro,
qualche scatto dall'altro e poi giù, nel tentativo di avere almeno uno scatto senza gocce...
.impresa quasi impossibile da questa parti.


Dopo esserci  gustate tutta la potenza di queste tre cascate proseguiamo verso Vik
dove abbiamo prenotato la camera al Puffin Hostel.
Purtroppo devo dire che questo è stato il posto peggiore e il più costoso dove abbiamo dormito,
le camere erano dignitose ma la zona cucina era sporca,
trascurata, con un frigo arruginito pieno di ghiaccio e lercio, 
una sola presa di corrente nel corridoio delle camere e solo due docce a piano terra...
un pò poco per più di cento euro solo dormire !!!!!

La notte scorre serena al caldo,
riusciamo anche a far asciugare i vestiti sul minuscolo calorifero
, la mattina dopo una veloce colazione partiamo con la pioggia per raggiungere la laguna di Jökulsárlón.
I nostri meteo dicono che il tempo migliorerà, come non fidarsi di loro !!


Raggiunta la laguna iniziamo a fotografare sotto una lieve pioggerella,
il lago è immerso nelle nebbie che rendono gli iceberg dai mille colori ancora più magici....
e non riusciamo a smettere di fotografare...
dopo un pò decidiamo di trasferirci sulla spiaggia di rocce nere chiamata "Diamond Beach"
 dove il mare abbandona gli iceberg che si staccano dal ghiacciaio
e in effetti paiono dei diamanti tanto sono brillanti.
A
nche qui iniziamo a fotografare compulsivamente,
la luce continua a cambiare, il forte vento muove le nuvole e a tratti esce qualche raggio di sole e un timido arcobaleno.
Prese dalla fotografia quasi non ci accorgiamo che verso la laguna sta uscendo il sole,
appena lo vediamo torniamo velocemente nell'altro parcheggio
e ricominciamo a scattare, camminiamo verso il ghiacciaio e su una collinetta...
è un posto troppo magico per andarsene via !

alla fine resteremo li più di cinque ore e io porterò a casa quasi 900 scatti solo di questo meraviglioso angolo.
Avendo "perso " così tanto tempo rinunciamo a visitare altre cascate
per tornare il più velocemente possibile verso Vik,
vorremmo goderci il tramonto dalla spiaggia e riusciremo a farlo anche se non sarà un tramonto super colorato.


Ripartiamo e a un orario indegno raggiungiamo la fattoria dove dormiremo,
riusciamo anche a mangiare nel loro ottimo ristorante mentre attendiamo notizie sugli sviluppi dell'aurora boreale. Stasera è finalmente sereno e forse avremo fortuna...

Fortuna che inizia con il primo messaggio dall'Italia,
la meta prescelta doveva essere Vik che dista da noi un'ora abbondante di strada,
ma un cambio di nuvole ci permette di spostarci solo fino a Seljalandsfoss
che dista pochi km dalla fattoria.
Ci spostiamo alla cascata che ci regala un affascinante spettacolo,
è infatti tutta illuminata e nel cielo ci sono milioni di stelle...
ma l'aurora non vuol saperne di arrivare ..
dopo un paio d'ore deluse torniamo alla fattoria,
io andrei a dormire ma Serena attende imperterrita la comparsa della luce..
dopo un poco esco anch'io e tra uno scatto e l'altro dove sembra esserci un pò più di colore
decidiamo di spostarci nuovamente verso la cascata...
dove non arriveremo mai perchè dopo cinque minuti il cielo diventa verde,
abbandoniamo la macchina nel primo slargo disponibile
e ci catapultiamo dall'altro lato della strada dove c'è un prato che ci permette di stare lontano dalla strada..
e inizia lo spettacolo !!
dalla montagna sopra le nostre teste compare l'aurora boreale,
il cielo diventa completamente verde,
sopra di  noi una pioggia di raggi che danzano assumendo le forme più strane,
uno smile gigante che saluta, un mostro, una fenice e una ballerina...
l'aurora passa, gira e ritorna tra la montagna e il lago..
restiamo incantate a fotografare e  a osservare per più di quattro ore.
alla fine stanche ma felici andiamo a dormire.
La mattina facciamo una splendida colazione con latte fresco,
skyr fatto in casa e prodotti vari della fattoria e ci prepariamo per le nostre ultime ore in terra islandese.
con un lungo giro torniamo a Gayser dove passiamo un pò di tempo tra un'esplosione e l'altra,
poi sempre con un lungo giro panoramico torniamo a Reykjavík
dove compriamo una buonissima pizza per cenare.
.mentre attendiamo la pizza ecco un altro messaggio dall'Italia "l'aurora dovrebbe essere sopra di voi" ,
recuperiamo la pizza al volo usciamo e ...
è veramente sopra di noi!!
anche con le luci di Reykjavík si vede benissimo..
ci fiondiamo in una zona buia e la fotografiamo mentre danza
prima che il cielo diventi tutto velato....
e niente la pizza fredda alla fine era buona lo stesso !

Da li ci trasferiamo zona aeroporto al faro di Gardur
dove facciamo ancora qualche scatto prima di riportare la macchina al noleggio.
Abbiamo il volo alle 6.30 del mattino e quindi per stasera niente albergo e niente riposo.
Restituita la macchina ci portano in aeroporto, check in  e partenza,
sul volo tra un sonnellino e l'altro ripenso a queste intense giornate.
Serena è la miglior socia di viaggio che potessi desiderare,
complicità e voglia di scoprire e fotografare quel che incontravamo
sono state il filo conduttore di questi giorni uniti a tanta voglia di ridere.

Un viaggio in Islanda almeno una volta nella vita va fatto, è una terra bellissima e selvaggia,
che sa regalere profonde emozioni a chi avrà voglia di scoprirla e "ascoltarla"

 

Islanda